L’Associazione di Scrittori Modenesi I Semi Neri è davvero singolare per percorso ed esiti sin dalla sua nascita. Singolare anche per il fatto che agli esordi i suoi soci fondatori scelsero me come presidente, mentre non sapevano di mettere a capo del sodalizio un trappolone di modenese montanaro di nome e di fatto (sono nato sui grép d’Alvizan, cioè sulle rampe scoscese di Levizzano Rangone e ho il cognome più antico fra quelli modenesi, secondo il Violi, cioè Montanari); un presidente rimasto poi onorario, perché ben presto li avrebbe lasciati così omaggiato. Ma loro, I Semi Neri, amici della parola scritta, non si sono arresi; hanno continuato a girare attorno alla scrittura militante e a cercare visibilità. Così, quando m’hanno ricontattato per sottopormi una raccolta a tema, proponendomi non solo di scrivere una prefazione, ma pure di dare un apporto, commosso, non ho saputo dire di no. Mi sono inserito nel gruppo con un piccolo scritto e, soprattutto, devo anche dire di questa raccolta, Emilia, la Via Maestra.
Il lungo contributo di MARCO PANINI (La via maestra) che apre il testo è un bel quadro narrativo che la sua professione di medico ha aiutato a rendere più vivo (ma c’è dentro anche una gran bella cultura modenese …).
Di ROBERTA DE PICCOLI (Modena/Venezia AR) vorrei sottolineare l’onirica capacità di legare tra loro città che avevano (un tempo) nell’acqua un elemento in comune e nell’arte continuano ad averne un secondo.
Carica di nostalgia è la vicenda (Il Dono) descritta da GABRIELE SORRENTINO; storia ove il lambrusco è solo un pretesto per dar corso a nostalgie di un passato che non torna, ma continua a ghermire chi lo conosce.
Simpatico il racconto di DANIELA ORI sulla fava (La regina delle fave), legume d’antichi riti e lei scrive in modo così coinvolgente e ironico da augurarle che sia un filone inaugurato, questo bozzetto.
MARCO CERONI ha un originale approccio e sviluppo narrativo che diventa, nel suo svolgersi, avvitato intorno a un argomento bruciante, scoperta di fatti personali inseriti nella bufera comunitaria delle esistenze (Un posto per amare senza vergogna).
E’ poi bucolico il racconto di ADALGISA PINI (Giochi con l’acqua) e dà serenità, pure se essa ha trattato un argomento sporco, quello della pedofilia: è delicato lo svolgersi e per fortuna finisce anche bene.
Un condensato di umorismo appare il frutto di PIETRO BODI (Lettera modenese) che ci fa conoscere storia familiare col criterio d’un saggio. Bodi è un narratore grintoso e merita tutto il rispetto di chi ama la pratica letteraria.
ROBERTO VACCARI, altro amico degli esordi de I Semi Neri, ha scritto una vicenda (Il compito) che cavalca ideologie, cercando di oscillare fra storia e psicologia e aprendo uno squarcio sul mondo degli anni del Ventennio.
Venendo a ENRICO SOLMI, il suo racconto (La balera) è un quadro di vita da balera così ben tracciato da far pensare al lettore (sarà la scoperta dell’acqua calda, ma è così …) che spesso un racconto vale come e più d’un saggio storico.
Con MANUELA FIORINI e il suo scritto (La Pina), abbiamo una vicenda che gioca sull’equivoco tra lemma dialettale e in lingua italiana, con un creato piccolo pathos davvero degno di chi sa cos’è la scrittura.
Finiamo con MIRKO FARNITANO, un altro scrittore che del sogno fa materia plasmata con un racconto dai toni delicati, quasi ingenui (Angy e il cappello magico). Un bozzetto frutto unico di un momento (la gioventù) in cui tutto si può credere.
Questo la mia prefazione a un’Antologia che fa di Modena il perno, la culla di ispirazione, e di quella linea che è la via Emilia un segno distintivo, mentre è bello pensare che una città possa aver ispirato queste creazioni. E’ questa (a proposito di vie …) la giusta strada per dare senso al lavoro di chi ama la scrittura: costruire a tema ricomponendo un’epica.
Resta da riferire un attimo ancora di me e del mio breve racconto e posso solo dire che è un atto d’amore: agli amici dei Semi Neri e a Modena, arroccata intorno alla Via Maestra, l’antica via Aemilia. Gian Carlo Montanari
Alcune foto relative alla presentazione del libro presso il Caffè Libre e la Libreria Feltrinelli di Modena.