COMUNICATO STAMPA
“L’UOMO E’ L’ALBERO”,
Domenica 23 maggio, alle 17, tra Piazza Garibaldi e via Pretorio, a Sassuolo, una performance letteraria tra letteratura, poesia, musica e arte. L’evento rientra nel progetto “Alberi, tanti eventi per fare crescere l’arte”
Secondo antichissime tradizioni, l’albero rappresenta noi stessi. L’idea che noi siamo alberi viventi armonizza con la nostra interiorità e, non a caso, l’albero evoca meditazione, contemplazione e concentrazione. Il significato della performance “L’uomo è l’albero“, in programma domenica 23 maggio, alle ore 17, a Sassuolo, nello spazio tra Piazza Garibaldi e via Pretorio, è proprio quello di avvicinare pubblico ed artisti al significato originario e più profondo dell’”albero”, considerato, in tutte le epoche, culture e religioni, come divinità e compagno dell’uomo. Il progetto prevede lo svolgimento in contemporanea di due eventi differenti.
Il progetto, nato da un’idea di Laura Corallo e Manuela Fiorini, in collaborazione con l’Associazione di scrittori modenesi “I Semi Neri”* e dall’Associazione “InArte” prevede, una performance letteraria con letture di racconti e poesie inedite sul tema del rapporto uomo-albero, creati appositamente dagli scrittori dell’Associazione “I Semi Neri” .
Il programma prevede le letture dei brani: “Il dono di Selelia” di Manuela Fiorini, “Il sogno di Nariel” di Marco Ceroni, “L’Acero” di Pietro Bodi, “Il sentiero della mia vita” di Mirko Farnitano, “Il tronco di limone” di Marco Panini, “Un’arida stagione bianca” di Roberto Vaccari, “L’amaca” di Manuela Fiorini.
Le letture saranno alternate a canzoni eseguite dalla voce di Maria Costa. La conduzione dell’evento è affidato a Elena Gollini.
In contemporanea, è prevista la realizzazione “in diretta” di un’ opera d’arte collettiva, un murales di 4 metri per 2, creata dagli artisti e dal pubblico.
CON CORTESE PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE
* L’Associazione culturale I Semi Neri vuole promuovere la cultura dello scrivere attraverso pubblicazioni ed eventi di lettura. Il nome richiama il famoso indovinello veronese del VIII-IX secolo: “Se pareba boves, alba pratàlia aràba et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba” che si riferisce proprio alla descrizione dell’atto di scrivere da parte dell’amanuense.
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