Ho terminato di leggere il romanzo “Storia segreta di Angelica Li” di Elena Salem (Delos Digital, 2022). Non mi vanto di averlo “divorato” perché i libri non si mangiano. I libri, quelli belli, si leggono con cura, si assaporano, centellinando le parti più intense per comprenderle bene, per godersi la storia. Il romanzo che Elena, di cui seguo da tempo le lezioni di scrittura creativa on line, ci aveva consigliato, il “suo” romanzo, è stato per me un’esperienza. Ho seguito quasi con apprensione tutta la vicenda, un giallo poliziesco, ambientato ai giorni nostri, pieno di mistero e di azione, soffrendo con i protagonisti per la storia narrata e trovandomi a provare quello che poi l’Autrice descrive come il “disagio” del commissario, quello stato d’animo che l’uomo di legge prova una volta risolto il caso che tiene il lettore incollato alle pagine fino all’epilogo.
Quando si scrive un romanzo storico, si cerca di appassionare il lettore alle vicende storiche che costituiscono l’ambientazione territoriale e temporale della storia, ma quando con la narrativa si toccano temi sociali così forti e poco conosciuti, come quelli che costituiscono il motore dell’intero romanzo della Salem, ecco a mio avviso, la storia inventata non può lasciare indifferenti, ma coinvolge e stravolge le viscere. E allora anche un romanzo in questo caso può divenire un mezzo che accende un faro in mezzo a un mondo sotterraneo di follia, che i più nemmeno sospettano.
Elena Salem con la sua opera conduce il lettore pagina dopo pagina a conoscere personaggi molto ben caratterizzati, che sembrano uscire dal libro e ne senti persino il timbro della voce, o l’odore della pelle. E poi i luoghi sono descritti con tale dovizia di particolari, che ti sembra di percorrere quella strada, o di perderti in certe stanze, con il fiato sospeso dal mistero o dal pericolo. Curatissima la forma e l’uso della lingua italiana, che l’Autrice, di cui apprezzi la grande cultura, usa con tale maestria da incantare. Sensuali e mai volgari le descrizioni delle scene di sesso, e piene di apprensione le fasi che decretano il susseguirsi delle indagini che culminano nelle pagine finali dense di azione e di emozione.
Tante storie che sembrano sospese, che alla fine trovano un unico punto in comune e quando il nodo si scioglie, tiri un respiro di sollievo, mentre resta la rabbia e l’angoscia per quanto hai visto accadere. E allora pensi che in fondo hai solo letto una storia di fantasia, che però potrebbe anche essere vera e immagini che allora tanto si potrebbe fare nella vita. Credo allora che se un romanzo accende l’attenzione su temi che fanno riflettere e ti coinvolge al punto da farti davvero soffrire, per aver compreso aspetti delicati e malati della società, ecco a mio avviso si tratta un grande romanzo. E grandissimo è per me il romanzo di Elena Salem.
Daniela Ori