“Bellezza ipostatica” è una raccolta di liriche di Daniele Biagioni, Edizioni Il Fiorino 2018 (50 pagine, 6,00 euro). Si tratta di un libro pubblicato come riconoscimento letterario, in quanto l’autore è stato premiato alla X edizione del Concorso “Parole e Poesia” a Formigine (Mo). Per questo nella copertina del libro è riprodotto un dipinto del castello di Formigine con un gruppo di persone in silenziosa ammirazione. Anche la poesia si apprezza in silenzio. Anche la poesia suscita ammirazione. Non c’è un momento in cui decidiamo di leggere una poesia, c’è solo la voglia di lasciare per un attimo tutto fuori, per ritornare dentro di noi e ascoltare il nostro respiro. Quello è un momento raro, che ci consente di entrare in una dimensione di confronto. Ogni poesia ci fa specchiare nei versi di chi l’ha scritta. E solo così possiamo cogliere il senso di una lirica. E la sua bellezza.
Le poesie di Daniele di questa raccolta, che unisce composizioni dal 2014 al 2018, sono piume che accarezzano il cuore. Sono lamine che stravolgono i pensieri. Sono sensazioni che diventano colori e profumi. E le date in calce a ogni lirica sono ricordi che si materializzano e diventano numeri. Ma sono anche simboli, che ciascuno di noi, leggendo, può recepire a modo proprio. Anche i luoghi, sovente inseriti a commento di una lirica, possono apparire come tappe di un viaggio imprecisato, ma chiarissimo all’autore e misterioso per il lettore.
Il filo conduttore delle 55 poesie della raccolta è la spiritualità, tema caro all’autore, che insegue come meta di ogni agire. Fatto di esplorazione e di meditazione. Ci sono sovente note di spiegazione quando l’autore utilizza termini non della lingua italiana, o riferimenti o citazioni. Emerge poi sempre il legame con la terra, la montagna, l’Appennino. E la curiosità e il rispetto dell’autore per le antiche culture.
Come coreografia costante del libro, si coglie lo scontro solenne tra il buono e l’oscuro, evocato e temuto. Ma quando le liriche sono raccolte in una composizione letteraria, diventano brani di una partitura, gocce che stillano consapevolezza e fanno cogliere una dimensione che sembra impossibile. Eppure è tutta dentro di noi, perché in ciascuno di voi vive l’unione sostanziale della natura divina e umana. E questa è pura bellezza. Ipostatica, ovvero figlia della essenza divina di cui è emanazione. Come la poesia.
In questo modo possiamo fare nostro l’augurio dell’autore, ovvero di provare a elevare la qualità del vivere quotidiano sempre ricercando la bellezza ovunque, persino tra i pensieri più cupi.
Daniela Ori